Nell'ultimo tratto di strada verso Natale ci fa da guida Maria, e il Vangelo dice una cosa bellissima che Maria “si mise in viaggio in fretta….”. come dire che l'amore ha sempre fretta o se volete è sempre in ritardo sul bisogno di essere amati, presi in considerazione, compresi…Va in fretta perché la sua vita ha perso le pesantezze di chi pensa di dover fare tutto da solo…perché ha riposto tutta la sua fiducia, ma anche i suoi pensieri, il suo cruccio in quel “fiat”, sia fatta la tua volontà, in quel “Ecco la serva del Signore”….. Papa Francesco l’8 dicembre nell’omelia in occasione dell’apertura della Porta Santa, ha detto Dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per… portare la misericordia e il perdono di Dio. Il Giubileo ci provoca a questa apertura,… a non trascurare lo spirito emerso dal Vaticano II, quello del Samaritano, come ricordò il beato Paolo VI a conclusione del Concilio»
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. E il suo saluto è uno di quelli che contagia, è un Vangelo e un buon annunzio…che fa rispondere Elisabetta con la benedizione “benedetta tu fra le donne….”. Potremmo dire che dove giunge il saluto di Maria, cioè dove Dio giunge, c'è un sussulto del cuore, come per il piccolo Giovanni; dove Dio giunge scende una forza capace di rasserenare, una forza che moltiplica la vita……
Allora Maria canta il suo magnificat, una preghiera rivoluzionaria, che ha dell’incredibile se guardiamo alla concretezza e alla brutalità della storia degli uomini, anche di quella odierna…
E’ un canto il suo, come disse Bonhoeffer, che coinvolge poveri e ricchi, potenti e umili, sazi e affamati di vita, nel «più grande canto rivoluzionario d'avvento»
Dovrebbe stupirci che la visita di Dio a Maria produce gioia, letizia, non paura di un giudizio…«Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre» scrive Papa Francesco nella Misericordiae Vultus cioè nella bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, e Maria accoglie e porta in sé questa misericordia…Oggi la Vergine di Nazareth ci invita ad accoglierla, a non perdere la gioia dell’incontro con il suo Signore, credo anche a vivere il sacramento della riconciliazione per ritrovare la vera gioia del Natale.
Questo è il Vangelo che oggi ci racconta la visita di Maria ad Elisabetta, e che racconta in qualche modo anche che tutte le nostre visite, fatte o accolte, che hanno lasciato spazio alla presenza del Signore, alla logica del vangelo e dell’amore…Potremmo dire che oggi la festa prolunga la domenica Gaudete, la domenica della gioia…perché? Perché la salvezza è quanto mai vicina…è a nostra disposizione, vogliamo riceverla, accoglierla dalle mani e dal cuore del Buon Dio?

Qualche domanda per noi:
 
• Cosa ci impedisce di scoprire e di vivere la gioia della presenza di Dio nella nostra vita?

• Dove e come la gioia della presenza di Dio avviene oggi nella mia vita e in quella della comunità?
 
• cosa voglio chiedere al Signore (di spirituale) per la mia vita di cristiano?